sabato 21 giugno 2008

Sono pazzi questi pubblicitari

Mad Men, uomini pazzi, o forse no, semplici pubblicitari di una delle tante agenzie di Manhattan. Forse entrambe le cose. Mad men sono gli uomini di Madison Avenue, dove sorge il palazzo dell'agenzia Sterling & Cooper.
Proagonista è il tenebroso Donald Draper, circondato da colleghi di indubbio stile, ma di minore carisma e brillantezza rispetto al loro copyrighter di riferimento e da una folta schiera di segretarie ingenue, arriviste e frivole.

Questa serie l'ho conosciuta parlando con un mio amico, con il quale quando ci vediamo, non manchiamo mai di scambiarci opinioni e pareri su serie televisive e film visti negli ultimi periodi prima dell'incontro. Incuriosito da quanto mi ha riferito, ho deciso di scaricarmi i primi episodi. Formato 45 minuti.

Mad Men non scorre veloce. L'azione non è il perno della serie. Centrale è l'analisi che viene fatta sui comportamenti, sulle necessità, sugli usi e i costumi, sui desideri e sugli obiettivi della società medio-alto borghese. Non mancano mai, essendo l'ambiente pubblcitario il principale scenario in cui avvengono le vicende, riflessioni sulla società di massa. Siamo in un periodo in cui l'individualismo sta prendendo campo nelle teorie e tecniche di persuasione e dunque si fanno sempre più difficili le dinamiche pubblicitarie ("Può una donna volere lo stesso rossetto di altri milioni di donne?" si chiedono i copyrighter durante un episodio). Siamo nell'epoca dei Kennedy, di Elvis e delle bionde platinate. Siamo nei '60s.

Degni di nota sono i crediti di apertura.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' leiiiii?? Quella che devo vedere??? :P

jacknife ha detto...

Yes, she is ;-)