sabato 26 aprile 2008

Il rosmarino e il mare, sul davanzale

"Vola via nel vento
La stessa trama di un racconto
Che diventa un tango
Che ci unisce e poi divide
Ma rifletto e penso
Che continuare non ha un senso
Eppure ogni volta resto e resto qua
Sono stato cosi tanto tempo solo che
Non ti so dire cos'è l'amore
Sogni e poi frammenti
Di situazioni e di momenti
Andranno via malgrado poi

Malgrado poi… l'amore
Potrebbe far fiorire
Il rosmarino e il mare
Sul davanzale

Malgrado poi l'amore
Potrebbe far capire
Potrebbe continuare
Malgrado poi


Da Malgrado poi, di Sergio Cammariere
Album: Il Pane, il vino e la visione

venerdì 25 aprile 2008

La bellezza di non sapere

Da Wikipedia:

La bellezza è una qualità delle cose percepite che suscitano sensazioni piacevoli, che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente od inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale.

Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale.


Dalla mente di una piccola fanciulla:


Il cielo è grigio. Il natale è alle porte. Piove ininterrottamente ed il freddo trapassa dalle maniche dei pesanti giacconi, intorpidendo gli arti.

E' tempo di regali. E' tempo di shopping. Madre, padre e due piccole figlie aspettano l'autobus per recarsi in centro a fare acquisti. Trascorrono diversi minuti e questo non è ancora passato. Si mormora di uno sciopero in atto. Qualcuno si spazientisce. Sbuffi, imprecazioni e rinunce.

Le due bambine ingannano l'attesa facendosi i dispetti. Si rincorrono. La più piccola non ha più di cinque anni. Si avvicina alla vetrina di una passamaneria adornata ad hoc per le festività. Numerosi sono i fiocchi rossi sparsi quà e là. Lei li nota. Li fissa con intensità. Si volta verso la madre e le chiede a cosa servono. "Per bellezza" risponde la donna.
La bambina resta in silenzio per qualche istante. Continua a fissare la vetrina e chiede: cos'è la bellezza?
La madre sgrana gli occhi, guarda la figlia prima ed il marito poi. Sorride ed accarezza la sua piccola creatura, restando in silenzio...

domenica 20 aprile 2008

Vita 2.0

Una cosa che mi da molto dispiacere, è l'atteggiamento delle persone che si piangono addosso.
Credono che il mondo ce l'abbia con loro. Credono di essere Giulio Cesare durante le idi di marzo che viene reiteratamente accoltellato a seguito della congiura delle congiure.

Ti senti alientato, incompreso e messo da parte da altre persone. Cerchi di capirne il motivo e non lo trovi. Credi semplicemente che gli altri abbiano un'avversione nei tuoi confronti. Credi che sia tutta colpa loro.
In realtà la situazione non sta proprio così. L'alienzazione e l'indifferenza nei tuoi confronti sono forse una reazione al tuo metterti da parte.

Due binari paralleli. Da una parte tu che ti chiudi, dall'altra gli altri che non ti prendono in considerazione, forse proprio perchè tu stesso dai un'immagine di te, o meglio, non dai un'immagine di te che invogli le altre persone ad avvicinartisi.

Talvolta ce la prendiamo con gli altri. Ci convinciamo che siano gli altri a volerci male. Forse dovremmo guardare prima nel nostro giardino. Guardare per notare che in fondo, qualcosina di sbagliato c'è anche lì e che non possiamo meravigliarci se l'altro non è invogliato nel venire a visitarlo.
Ci chiediamo come mai l'altro non si interessa alla nostra vita. Ma prima di criticare e di sentirsi snobbati, mi chiedo: noi abbiamo fatto di meglio? Abbiamo chiesto come stanno? No... e allora di cosa ci dobbiamo lamentare? La vita è una battaglia. Nessuno ti regala nulla. Ci deve essere condivisione, una vita 2.0, un pò come il web.
Dare la colpa all'altro è facile. E' la soluzione più semplice ed apparentemente meno dolorosa perchè evita l'autoanalisi. Alla lunga però non può che risultare la peggiore, poichè porta inevitabilmente ad offuscare la realtà dei fatti, non permettendoci di uscire dal guscio, di evolvere e di far vedere che oltre quel volto crucciato, cupo e distaccato, oltre quel silenzio e quell'indifferenza, c'è di più. Molto di più.

domenica 6 aprile 2008

Cambierà

"Di questi tempi si vende
qualsiasi cosa anche la verità
ma non sarà così sempre
perchè tutto cambierà"



Neffa, Cambierà

giovedì 3 aprile 2008

Gelido

"gelido come
la luna mi guarda
e non mi parla mai
dov'e' l'amore
dov'e' la mia donna,
dov'e' che finiro'
gelido come
un uomo di latta
e un altro di cartone animato
mi guardo allo specchio
e non si vede piu' "


"ci sono cose nella vita
che mi sembrano piu' vere
ed altre che mi sembrano di plastica
ci sono cose che vorrei
poter cambiare veramente
lo vuole tanta gente invece niente
ci dobbiamo accontentare
qui lo nego ma l'ho detto,
e' colpa di quel freddo maledetto..."



Da Gelido, Alex Britti

mercoledì 2 aprile 2008

Un colpo di mano fatto con il cuore

Lunedì sera. Sono a casa. Finito di cenare, decido di guardarmi un film in salotto. OGNI COSA E' ILLUMINATA di Liev Schriber. Road movie ambientato in Ucraina. Godibile devo dire.

Non dura molto però, tanto che alle undici e mezzo è già finito. Apro il lettore dvd, estraggo il disco e lo spengo. Di colpo mi ritrovo sintonizzato per caso su Canale 5, nel pieno di una bufera, o meglio, un uragano. L'occhio del ciclone? Preciso preciso nello studio del Grande Fratello.
Si sta dibattendo sul topic della settimana, secondo oramai solo allo scontro a distanza fra Silvio e Walter da poco consumatosi.

L'argomento affrontato, è la decisione presa dall'Ordine dei medici di aprire un processo di valutazione sul mantenimento o meno della concorrente Lina nell'Albo dei professionisti del mestiere, in seguito a comportamenti poco seri tenuti durante le riprese quotidiane della trasmissione. Detto in poche parole: Lina avrebbe fatto, sotto le lenzuola, un piccolo servizietto con la mano alla bruttacopia del cummenda Zampetti di "Classe mista terza C" (con la sola differenza che l'attore che lo interpretava, il povero Guido Nicheli, per fortuna recitava e basta).

Tornando alla trasmissione, vedo la povera ragazza traviata dal suo compagno di giochi, andare davanti ad un vetro, per parlare con la madre.
La povera signora, da madre fiera quale dimostra di essere, ci tiene a far sapere alla figlia che tutta la famiglia è schierata con lei. Nonni, zii, cugini, fratelli e sorelle sono fermamente dalla sua parte. Fare un servizietto in diretta è un discorso privato. Non riguarda altro che lei e Roberto (il cummenda). Lina si commuove e si fa forza. Dalla propria bocca fa uscire parole come: LOTTERO', COMBATTERO', MI PRENDO LE MIE RESPONSABILITA'.

Fin qui tutto ok. Sceneggiata abbastanza patetica ma ormai rientrante negli standard dei discorsi tenuti da personaggi di reality show, che credono tutti, dal primo all'ultimo, di essere in guerra.
Beh, se le guerre vengono fatte da soldati pagati per farle, con il fine di trarre profitti di natura economica per il proprio Paese; se i concorrenti del GF sono pagati per lottare e scannarsi a vicenda per vincere 500 mila euro, il GRANDE FRATELLO E' UNA GUERRA!
Vabbè. Proseguendo la cronaca, l'incontro con la madre viene fatto terminare e la povera napoletana protagonista della vicenda, chiede di poter parlare con la conduttrice Alessia Marcuzzi. La vuole ringraziare perchè è stata lei stessa ad averle dato la forza di affrontare la situazione in piena diretta televisiva. La Marcuzzi contraccambia le spudorate leccate in diretta nazionale affermando che Lina è una grande donna. Una grandissima donna. Come no. Sono sicuro che le vere grandi donne siano tutte schierate per non cancellarla dall'Albo delle donne di classe.

Poi l'illuminazione. La "giocata" che vale il prezzo del biglietto. La cassanata. La "virgola" del Ceccherini all'Isola dei Famosi.
Lina confessa che quel servizietto, quel piccolo preliminare, quel gioco di mano, (la PIPPA INSOMMA!!!) ha sbagliato a farlo, perchè l'ha fatto non con la testa ma con il cuore.
Ed io che pensavo bastasse l'organo prensile che si trova all'estremità del braccio, collegato a questo tramite il polso, comprendente cinque dita (di solito), predisposte ad un elevato senso tattile. Che ingenuo...

martedì 1 aprile 2008

La genesi di una TOPOLONA

In principio fu lo spot di un gorgonzola:



Poi decisero di farci una suoneria:



Poi comparvero i primi emulatori:



Porca miseria! E' il padre stesso a spingerla verso il pubblico ludibrio... imbarazzante!

Una pecora bianca in mezzo a tante pecore nere

Oggi mi hanno raccontato la storia di un adolescente, un ragazzo "non qualunque".
Lui è bravo a scuola, lui ha vinto una borsa di studio per i suoi voti alti. Lui ama i computers. Lui vuole iscriversi all'università e seguire le orme di suo padre. Lui è forte, ha carattere, ha dei valori in cui crede fermamente. Lui non ha più amici.

Li aveva. Li frequentava. Con loro ha imparato ad usare il motorino. Con loro ha cominciato a vivere la propria indipendenza. Con loro ha provato a fumare e a bere. Ci ha provato perchè gli sembrava giusto farlo. Gli sembrava giusto provare, perchè nella vita se una cosa non la fai, non saprai mai come sarà. Gli sembrava giusto provare per non sembrare idiota agli occhi dei suoi amici e così lo ha fatto. Qualche tiro e qualche bevuta, per sembrare più grande. Per sembrare uguale agli altri. Per non sentirsi idiota.



Gli è bastato un attimo, un solo piccolo attimo, per capire che idiota, per non aver mai fumato e bevuto, non lo era affatto. Idiota si è sentito dopo aver emulato i suoi amici, perchè ha capito che a lui quelle cose non servono. Lui il divertimento non lo trova in quelle cose. Per lui divertirsi non è stare seduto sulla sella del motorino a fumare e bere alcolici. Lui ha capito che doveva fare una scelta. Difficile, ma l'ha fatta: abbandonare la compagnia. Non si riconosceva in loro. Non si identificava con loro. Non aveva niente da condividere con loro.

Si è allontanato ed ora si ritrova solo, piangente, perchè non ha più amici .
E' brutta la solitudine. In piena adolescenza poi, lo è ancor di più. Non aver nessuno con cui svagarsi, con cui giocare, con cui fare nuove scoperte, con cui condividere le proprie passioni, con cui trovare la giusta strada per crescere e formarsi.
Sua madre ha notato il suo disagio. Lo ha rimproverato. Forse non era il caso di troncare così nettamente i rapporti con i vecchi amici. Meglio avere qualcuno con cui stare, seppure controvoglia, che ritrovarsi completamente avvolto dal grigiore della solitudine. Cuore di mamma, da una parte va capita. Non è facile trovarsi di fronte un figlio, l'unico figlio, depresso ed in lacrime perchè senza amici. Ma lui, con quelle lacrime in volto, ha avuto la forza di risponderle con una frase che al giorno d'oggi, non molti, avrebbero il coraggio di dire e di pensare:


"Mamma, io sto male ma è meglio così. Ho provato a fumare. Ho provato a bere. Ho voluto farlo per non sentirmi idiota davanti a loro. Una volta provato però mi sono sentito ancora più idiota, perchè ho fatto cose che a me non piacciono proprio".

Quando mi hanno raccontato questa storia o meglio, questo piccolo episodio, ho provato una sensazione di tristezza. Poi, dopo alcuni attimi, ho sorriso. Ho sorriso perchè per fortuna, in mezzo alla grande quantità di adolescenti sbandati, privi di valori, di ideali e soprattutto di personalità, ho avuto la conferma che esiste qualcuno forte, capace di non lasciarsi schiacciare, capace di ragionare con la propria testa senza seguire come una pecora il proprio gregge solo perchè è il proprio gregge, capace di scegliere una via difficile, dolorosa ed in salita, ma che se affrontata con tenacia, caparbietà e forza di volontà, porterà sicuramente a qualcosa di buono. A qualcosa che non tutti sono capaci di raggiungere.

Forse troverete patetico quanto letto fino ad ora. Forse per qualcuno significherà qualcosa e per altri probabilmente niente. Io ho sentito il bisogno di parlarne semplicemente perchè è una piccola vicenda che mi ha toccato. Mi ha toccato perchè per quel che sento e che vedo in giro, la reazione di questo ragazzo è qualcosa di inusuale, purtroppo... una pecora bianca in mezzo a tante pecore nere.